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Parlare al pubblico in una conferenza

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Qualche settimana fa ho preso parte ad una conferenza in qualità di oratore ed è stata un’esperienza più che positiva. Lo scorso anno ho partecipato ad una decina di conferenze come oratore, mentre ho assistito fra il pubblico ad almeno una trentina di conferenze, alcune fantastiche, altre pessime per organizzazione ed argomenti trattati. La maggior parte, comunque, organizzate e gestite in maniera abbastanza decente. Ma nella mia testa rimangono solamente quelle ben fatte oppure quelle disastrose: quando infatti un argomento non mi interessa o riguarda qualcosa che già conosco, presto più attenzione allo stile della presentazione, guardando cosa funziona e cosa invece sarebbe da correggere. Quindi, forte della mia esperienza in materia, ho buttato giù 10 consigli per tutti coloro che si apprestano a parlare al pubblico in una conferenza, o che hanno intenzione di organizzarne una. Vorrei parlare delle cose che i bravi oratori fanno molto bene mentre quelli con poca esperienza sbagliano clamorosamente. Certo, non sono perfetto, e so di aver commesso alcuni di questi errori, ma sto cercando di migliorarmi e di correggere i miei atteggiamenti, conferenza dopo conferenza.

10 consigli utili per parlare al pubblico in una conferenza

 
  1. Lavorare in funzione del tempo
Nella peggiore presentazione dell’anno, l’oratore si è alzato di fronte a 500 persone e ha detto “Ho troppo materiale da presentare, quindi ho intenzione di farlo abbastanza velocemente”. Errore grossolano ancora prima di iniziare! Poi, 10 minuti prima della fine, ha detto “Ho quasi esaurito il tempo a disposizione, andrò un po’ più velocemente negli ultimi punti”. Non personalizzare la presentazione in funzione del tempo che si ha a disposizione, è semplicemente maleducato e non fa fare bella figura all’oratore né aiuta la platea.  migliori oratori sanno quanto tempo devono parlare, adattano la loro presentazione e quindi tengono sempre d’occhio l’orologio. E se sta finendo il tempo, meglio fermarsi. E’ preferibile saltare un paio di diapositive, se è necessario focalizzarsi bene su un ultimo punto. Altrimenti è come se si dicesse: “Sono più importante di voi, aspettate fintantoché non ho finito”.  
  1. Concedere il tempo per le domande
Un comportamento che accomuna un po’ tutti i pessimi oratori è quello di esaurire tutto il tempo, anzi di sforare, per poi chiedere se ci sono domande. Ovviamente, con voce affrettata perché di tempo non ce n’è più. Nessuno fa domande e l’oratore è convinto di aver fatto un ottimo lavoro. E’ un comportamento assolutamente sbagliato. I migliori oratori invece terminano la loro presentazione almeno 10 minuti prima e concedono al pubblico il tempo per fare le domande che ritengono opportune. E ci sono sempre decine di mani alzate. Questo, che ci crediate o no, non dipende dagli argomenti trattati. Dipende dalla sensazione di poter fare domande. Se non c’è tempo per le domande (specialmente prima del pranzo o della pausa caffè), la persona che ne facesse una inchioderebbe tutta la sala conferenze. Siamo persone educate, sappiamo come comportarci e non vorremmo tenere ancora tutti seduti solo per una nostra domanda personale. Quando invece c’è tempo a disposizione, ci sentiamo in dovere di fare domande, quindi le facciamo. E le domande sono un’ottima cosa. Danno la possibilità di elaborare un argomento che non è chiaro, o di approfondire un punto che merita maggiori attenzioni. Parlare in pubblico significa anche questo, avere rispetto per la platea e concedergli tutte le attenzioni che merita.  
  1. Focalizzarsi sull’argomento
Ho partecipato a diverse conferenze ben esposte e ben cronometrate, ma che in realtà non sono mai arrivate al succo della questione. L’ultima conferenza alla quale ho partecipato è stata un esempio perfetto. Ho passato la maggior parte del tempo a chiedermi quale fosse il nocciolo del discorso, e alla fine ho concluso che neppure l’oratore sapesse quale fosse il suo punto di vista. Occorre pensare a ciò che si vuole effettivamente trasmettere, al motivo per cui qualcuno dovrebbe essere interessato a quell’argomento e che interessi potrebbe avere ad ascoltare. Solo così si riesce a parlare in pubblico comunicando efficacemente i temi da trattare  
  1. Provare ed esercitarsi
Tutte le volte che si parla in pubblico, soprattutto se si proiettano contestualmente delle slide, è bene fare delle prove. Provare aiuta perché ti senti dire le parole, puoi sentire le tue battute, ti eserciti a raccontare e a capire il ritmo. Quindi, quando ci si dovrà poi esibire sul serio davanti alla platea, il cervello non si troverà spiazzato e non si avrà la sensazione di partire da zero. Meglio se le prove vengono fatte di fronte a un paio di persone, anche due amici vanno più che bene, che al termine possono dare un feedback sulla performance.
  1. Evitare di parlare a se stessi
Parlare da soli durante una conferenza è tipico di quegli oratori che simultaneamente fanno un discorso e pensano ad altre cose. Si assistono così a commenti sulla tecnologia, del tipo  “oops, c’è un errore di ortografia”, “oh, c’è una diapositiva in più”, “che cosa significa quel punto?”. E’ sempre meglio evitare commenti e frasi a voce alta perché possono minare sottilmente la credibilità dell’oratore e farlo sembrare inesperto.
  1. Comprendere la platea
Uno dei più gravi errori che un relatore può commettere è quello di non capire il pubblico che ha di fronte. E ancora peggio, è di supporre a priori che il pubblico non sappia nulla riguardo agli argomenti che verranno trattati e che quindi vada “educato”. Invece, vi posso assicurare che la platea si accorge quando il relatore pensa a lei in questo modo. Prima di parlare ad una platea, cercate di capire quello che già sa e quanto conosce degli argomenti che andrete a trattare. Se pensate di dover riprendere alcuni concetti fondamentali, non parlate direttamente con le persone. Piuttosto, dite che andrete a ripetere brevemente e molto rapidamente alcuni concetti, necessari per comprendere alcuni punti chiave che analizzerete più avanti. In realtà, con questo trucco dimostrate di prendervi cura del vostro pubblico, facendo in modo che tutti abbiano la possibilità di seguirvi.
  1. Parlare di quello che si sa
Un’altra differenza tra un bravo oratore e uno mediocre la fa la conoscenza del materiale da presentare. Non solo lo si deve conoscere profondamente ma occorre sapere quali sono gli argomenti veramente importanti e cosa significano. Solo così si è in grado di rispondere a una domanda al volo o di elaborare una soluzione in tempo reale ad un punto critico. E’ necessario analizzare ogni punto chiave dei temi da trattare, focalizzarsi sulla loro importanza,  studiare la loro storia e, perché no, discuterli con i colleghi. Tutto ciò aumenta la conoscenza degli argomenti. e la propria sicurezza di fronte alla platea.  
  1. Raccontare delle storie
Una delle cose migliori che si possa fare durante una presentazione in una conferenza è raccontare una storia. Parlando di un argomento, lo si può calare in una situazione reale, potrebbe essere qualcosa di vissuto, qualcosa che è realmente capitato magari ad un collega. Coloro che ascoltano comprendono meglio il tema trattato e si è più credibili. Io personalmente racconto delle storie in tutte le mie presentazioni. A volte ignoro completamente ciò che proietta una slide e racconto semplicemente una storia, perché so che i concetti espressi tramite di essa rimangono molto più radicati nella testa delle persone.
  1. Parlare seguendo lo schema della piramide rovesciata
La piramide rovesciata è uno schema di scrittura in cui si presentano per primi gli argomenti più importanti, cioè il cuore delle informazioni, poi si passa ad elaborarli, quindi si trattano successivamente fatti ed argomenti secondari. Si dice che tale schema si sviluppò con l’introduzione del telegrafo, quando vigeva la necessità di trasmettere subito le questioni principali prima che la linea cadesse. Parlare in pubblico ad una conferenza non significa dimostrare di aver studiato, come ad un professore di scuola: dobbiamo trasmettere efficacemente dei concetti e delle conoscenze ad una moltitudine di persone che non ci conosce, che magari è distratta, la cui attenzione può essere catturata solo se andiamo subito al nocciolo della questione e alle argomentazioni principali. Mai partire, quindi, dai fatti secondari ma andare dritti al cuore delle informazioni. 10.Bilanciare immagini e testo Lo stile attuale nel mondo delle conferenze è rappresentato da immagini stupende e una piccola quantità di testo. Però, alcune delle presentazioni peggiori che ho visto quest’anno sono state quelle che contenevano così tante immagini che mi hanno distratto, cercando di capire come si relazionava l’immagine con gli argomenti del relatore, finendo alla fine col perdere completamente il filo. Consiglio di utilizzare il testo quando il tema da affrontare  non è facile da comunicare visivamente e quando determinati concetti devono fissarsi nella mente delle persone con poche semplici frasi scolpite. Inoltre, l’elenco puntato va sempre usato quando si presentano una serie di passaggi o delle sequenze. Altrimenti, in generale,  il linguaggio visivo è lo strumento migliore per comunicare un’idea. Raccontateci la vostra esperienza in fatto di conferenze, diteci in che modo il relatore è riuscito a comunicare con la platea catturandone l’attenzione. Avete dei consigli che possano implementare quelli che vi ho appena dato? Fatecelo sapere qui.
Posted on 30 Agosto 2018 by Club4business Editor in servizi alle imprese
Tagged as parlare al pubblico in una conferenza, parlare in pubblico, platea
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